lunedì 8 aprile 2013

Margaret, le Falklands e la Democrazia

Qui si fa fatica persino a parlar bene di Tony Blair, figuriamoci mettersi a ricordare Margaret Thatcher nel giorno della sua morte. Ma non sarà per prudenza o voglia di disconoscerne i meriti nella modernizzazione del Regno Unito – tra l’altro le miniere, alla fine, han chiuso anche nel resto d’Europa… – che ricorderò qui quello che molti considerano, a torto, un dettaglio nella sua lunga esperienza di governo.
Parlerò della guerra per le Falklands. Perché quella vicenda dimostra come una grande democrazia possa fare scelte coraggiose e difficili, tenendo fermo il timone e dritta la schiena di fronte alle provocazioni e alle prevaricazioni, anche quando abilmente nascoste dietro a comodi paraventi: la lotta contro il colonialismo, l’autodeterminazione, un qualche Davide contro il suo Golia.
La guerra fu scatenata da un regime di criminali. Delinquenti senza dignità, abituati a solcare l’oceano che separa l’Argentina da quelle isole per gettare vivi in mare i loro oppositori politici. Quei personaggi fecero l’estremo tentativo di salvare il proprio potere, ormai in crisi, con il più classico e odioso diversivo militare-nazionalista.
Combattere per le Falklands fu una scelta coraggiosa, impopolare dinnanzi a spinte pauperiste e terzomondiste, difficile da far accettare a un popolo benestante e moderno all’inizio degli anni ’80: Margaret Thatcher non sarà stata Winston Churchill, ma neppure le Falklands sono Coventry, o Londra.
La ferma decisione di Margaret Thatcher fece bene a lei e al Regno Unito. Ma ne fece forse di più all’Argentina, accelerando il processo di implosione del regime e il passaggio alla democrazia. Io sono uno di quelli, molti dalle mie parti, che amano l’Argentina come una seconda Patria. Anche quando, come nel mio caso, purtroppo non vi hanno mai messo piede.
Ma, a dispetto del nuovo patriottismo descamisado e di quello della sinistra à la Maradona con la sua Mano de Dios, nella guerra delle Falklands aveva ragione la Thatcher e torto gli Argentini. E il fatto che tale ragione non fosse allora così evidente ed universalmente condivisa non fa che contribuire a rendere grande il ricordo di una donna che si è dimostrata forte nel difendere, in quella difficile situazione, la democrazia e i suoi principi.

1 commento:

  1. ... "Il gigante del retailer online Amazon usa guardie con connessioni a gruppi neonazisti per disciplinare i 5.000 e passa lavoratori stranieri che impiega nei centri di imballaggio e distribuzione tedeschi.
    E' quanto emerge da un documentario della televisione tedesca ARD che mostra come le guardie vestite con uniformi nere, stivali e acconciature da militari vengono mandate negli ostelli dove vivono i lavoratori provenienti da tutta Europa per 'controllarli' e intimorirli. Nel documentario molte delle guardie indossano capi di Thor Steinar, brand in voga fra l'estrema destra tedesca."
    Attenzione, è questa la nuova frontiera del capitalismo selvaggio. In Italia il business di Grillo-Casaleggio sceglie Amazon per proporre gli acquisti on-line, avendo sicuramente una provvigione che dividono in 2. Berlusconi almeno ha dato un posto di lavoro a mezza Milano affermando le sue televisioni. E' una vecchia storia, adesso la post-politica comincia ad arricchirsi facendo clienti con la rete, prendendo il posto dell'anti-politica di prima che ha dominato il mercato fino a ieri.

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