martedì 28 febbraio 2012

La parentesi

In questi primi cento giorni del Governo Monti, ho ingenuamente pensato che le decisioni prese fossero  una specie di rivoluzione pacifica. Dopo anni di negazione della crisi e in un'economia da sempre malata di corruzione e drogata di spesa pubblica clientelare, per la prima volta si assiste ad un rovesciamento del discorso pubblico. In poche settimane, la spesa pubblica è diventata un peso da ridurre, non più l'improbabile volano di mai precisate crescite economiche. I giovani precari, che da 15 anni pagano il conto per tutti, sono diventati oggetto di dibattito e di scelte politiche. L'evasione fiscale è diventata una pratica vergognosa e l'emissione dello scontrino fiscale un'ovvietà, come in qualunque Paese normale.
Insomma, la crisi drammatica che ci ha portato sull'orlo dell'abisso sembra aver messo in moto risorse di pensiero e persino morali che immaginavamo del tutto cancellate dal panorama sociale e culturale italiano. 
Ce ne sarebbe abbastanza per inneggiare a questo Governo, sostenendolo "senza se e senza ma" e rivendicando le sue decisioni come scelte che servono all'Italia e al suo futuro. Anche - soprattutto - quando toccano i più solidi santuari della conservazione e della resistenza al cambiamento.
Non perché ce lo chiede l'Europa, ma perché lo chiediamo noi Italiani ad un Governo capace e lungimirante.
Ho scoperto ieri sera, ascoltando il responsabile economico del mio partito, che le cose non stanno così. Intanto, questo Governo esiste perché "la situazione economica internazionale" ci ha impedito di andare alle elezioni. Io pensavo la dicesse Berlusconi questa cosa.
Poi le scelte del Governo dipendono dai diktat europei, sui quali troppo incide la volontà di Angela Merkel. Infine, la cosa più importante, non esiste nessuna crisi dei partiti e della rappresentanza democratica: ha fallito il PdL, mentre il Pd sta bene, è in salute, ha una sua proposta e il sostegno dei cittadini. Come infatti dimostrano i sondaggi...
Quindi, non c'è che da chiudere rapidamente la parentesi Monti-Merkel, per riprendere il filo del discorso. E cominciare a fare le cose di sinistra. Tra le quali, immagino, non rientrano la riforma delle pensioni né quella del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Che va tutto bene così... e se sei giovane e ti lamenti del contrario, probabilmente sei un fighetto che non sa cosa sia una fabbrica. Tu, mica lui... Eggià!

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