sabato 26 maggio 2012

Venite nel Partito. Prendetelo


Succede che una mezza dozzina di amici su Facebook - nemmeno dei più stupidi - sta coi grillini. Quando discutono con me, la mettono giù piuttosto secca: "voialtri del Pd..." e via con le accuse.
Sono miei coetanei, quindi ex-giovani. Costretti da sempre nel ruolo di eterni giovani. Hanno storie da precari del lavoro, professionalità sprecate nell'incertezza dell'impiego e nella chiusura a riccio delle classi dirigenti locali. Qualcuno vive all'estero.

Sono - tutti - persone che, in qualche modo e in qualche momento nel passato recente, si sono avvicinate al Partito Democratico. Hanno votato alle primarie, partecipato a iniziative, dato una mano in campagna elettorale. Tutti. Hanno creduto, per un tratto più o meno lungo della loro strada, che quel partito fosse il nuovo modo di fare la politica. Che si apre anziché chiudersi. Che accoglie le idee nuove e non le respinge. Che dà spazio - e ruolo e potere - a chi non ne ha altrove.
Hanno cambiato idea. Hanno trovato nel Movimento 5 Stelle la speranza - o l'illusione - che il Pd, ai loro occhi, ha tradito.
Il mio amico Mario Lovelli lo scorso anno invitava chi "sentiva il vento" che soffiava dalla Milano di Pisapia a "prendere una barca a vela e andare a cercarlo". Oggi lo stesso vento di cambiamento che gonfiava le nostre vele riempie le urne dei grillini. La notizia del giorno è che Pizzarotti vince a Parma, non che Doria vince a Genova. Oggi, l'amico Lovelli invita ad "aprire porte e finestre senza timori. E' interesse prima di tutto delle leadership attuali. Se vogliono uscirne rafforzate".
Si arrabbierà Mario, ma forse chi ci guarda dal di fuori, chi vorremmo far entrare, dalla porta o dalla finestra, non ha troppa voglia di venire a "rafforzare le leadership attuali".
Se uno come il nuovo sindaco di Parma Pizzarotti o come quello con la faccia da ragazzino eletto primo cittadino a Mira (Ve) si fosse presentato da noi, lo avremmo accolto a braccia aperte. E gli avremmo proposto la candidatura per un consiglio di circoscrizione. Solo posti in piedi, sino almeno al 2020.
La vera questione, dopo le elezioni, è che tutti questi "giovani" tanto impazienti hanno ora un'alternativa. Un posto dove non serve mettersi in coda dietro alle "leadership attuali" in attesa che la natura faccia il suo corso.
Non sono belle notizie, perché una classe dirigente improvvisata al seguito di un demagogo non rappresentano davvero una soluzione per i problemi dell'Italia. Ma, se non farà l'unica cosa che serve davvero, cioè levarsi dai piedi, la "leadership attuale" potrà dividersi con Berlusconi, insieme ad altri, anche il merito storico di aver consegnato l'Italia all'alternativa tra Beppe Grillo e Lucacorderodimontezemolo. Amen.

mercoledì 16 maggio 2012

Crediti e disastri

Viene voglia di non rispondere. Ma qualche volta tocca farlo.


Le dichiarazioni del coordinatore Pdl le trovate sul Piccolo di oggi... che nessuno legge a Novi, ma ad Alessandria in molti. E questo spiega tutto, o no?

Le dichiarazioni del coordinatore locale del Pdl sui crediti del Comune di Novi non si spiegano alla luce delle discussioni fatte in queste settimane, da ultimo in Conferenza dei Capigruppo. La pronuncia della Sezione di Controllo della Corte dei Conti per il Piemonte ci invita ad analizzare circa 950.000 euro di crediti molto vecchi e di toglierli dal bilancio del Comune. Questo, come chiarito in commissione, verrà fatto con il Bilancio Consuntivo 2011. La Corte non ha ravvisato squilibri nella gestione di competenza (la situazione è quindi molto diversa dal 2009: allora misuravamo un disavanzo corrente di quasi due milioni che poteva ripetersi, oggi discutiamo di un possibile problema da meno di un milione, generato nel passato e nel corso di dieci anni!), né ha segnalato ulteriori criticità, come ha fatto invece nei confronti di altri enti locali della provincia.
Soprattutto, la nostra situazione – così come quella della Provincia o di altri comuni quali Valenza Po – non può essere in alcun modo paragonata a quella disastrosa del Comune di Alessandria, se non con un abbondante sprezzo del ridicolo. Questo maldestro tentativo di affiancare situazioni diverse come il giorno e la notte va denunciato per il suo inconsistente intento propagandistico.
Lo stesso ritardo con cui stiamo procedendo a chiudere i conti del 2011, polemicamente rilevato da Scotto, risponde proprio alla necessità – più volte discussa anche coi gruppi di opposizione e con loro condivisa – di analizzare con attenzione la situazione dei residui, sia attivi che passivi. Questa necessità è chiaramente presente all’Amministrazione Comunale ed è stata oggetto di analisi nella mia relazione al Bilancio di Previsione per il 2012. A volte, basta leggere i documenti.
Fino ad oggi, su questi argomenti, i gruppi di opposizione hanno dimostrato un atteggiamento costruttivo, dichiarandosi consapevoli delle difficoltà del periodo che stiamo vivendo e dello sforzo realizzato dall’Amministrazione per riportare e poi mantenere in equilibrio i conti.
Speriamo che, passate le elezioni nel capoluogo, termini anche la propaganda e si torni a quel clima. Noi ci assumeremo comunque le nostre responsabilità. E continueremo in quella politica di serio rigore che ci ha permesso di risanare i conti negli ultimi tre anni e ci consentirà di risolvere anche i limitati problemi storici che oggi giustamente la Corte dei Conti ci segnala.

in viaggio con Manubrio