mercoledì 10 agosto 2011

Manubrio goes to London


Vado a Londra. Come direbbe mia nonna, che Dio ce la mandi buona.

Se non altro per scaramanzia, negli ultimi giorni ho pensato parecchio a ciò che sta succedendo in quelle strade. Mi è tornato in mente il primo corso che ho seguito all'università. Economia politica uno. Lì ti spiegavano pure la solidarietà in termini economici. Con le curve di indifferenza. Io che ero un po' comunista mi incazzavo. Ma il discorso filava.

In pratica, perché uno che ha due soldi in banca è disposto a pagare le tasse per aiutare i più poveri? Per solidarietà? Perché è giusto? Per motivi ideologici o religiosi? Manco per niente! In verità, ai ricchi dà fastidio vedersi attorno un sacco di gente povera e mal vestita. E soprattutto, i ricchi hanno paura di prendersi una coltellata quando escono in strada. Da qualcuno meno ricco di loro. Poi uno prova con le maniere forti, ma dopo un po' si accorge che non servono. E che un poveraccio incazzato mena più forte di un poveraccio tranquillo. Quindi, conviene aiutare i poveri ad essere meno poveri. Non che sia giusto, ma conviene.

Fa un po' schifo. Però è ragionevole. In Inghilterra se lo son dimenticati e il risultato è questo qui. Era già successo in Francia. Dove, a parte il “racaille!” che portò Sarkozy all'Eliseo, non mi pare abbiano fatto molto per rimediare allo sfracello sociale che incendiò le banlieu. Nel Regno Unito, quando la rivolta si placherà, guadagnerà qualche voto il British National Party. E arrivederci. Certo, se Blair avesse pensato un po' meno alle guerre giuste e un po' di più a questi problemi...

Vabbé, ma in Italia? Eh, ma in Italia mica ci sono i sobborghi pieni di immigrati coi ragazzini organizzati in gang rivali. Mica è la stessa cosa. Ah no, forse no. D'altronde c'è solo da aspettare. Aspettare cosa ne diranno i ragazzini che oggi vanno a scuola, quando scopriranno a diciott'anni che loro no, non sono mica italiani. Loro che sono andati a scuola in Italia, che hanno giocato al pallone in Italia, che parlano l'Italiano con il nostro accento. Loro no. Bossi-Fini e camminare.

Ecco, se non altro per evitare guai peggiori, sarebbe meglio occuparci anche di questo. Ius soli, dicono i giuristi. Se sei nato qua, sei di qua. Che tra l'altro, non costa niente. E non c'è da convincere nessuno a pagare tasse per questo. Che cogli Italiani è  tanto difficile.

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in viaggio con Manubrio