lunedì 8 agosto 2011

Da a cianûa a u meü (dalla pianura al mare)



Sono stato due giorni in Liguria. Dove si prende il sole e si mangia il pesce. Poi se è nuvoloso e hai un raffreddore che non ti fa sentire nessun gusto, non è che ti puoi lamentare. Con tutti i problemi che ha la gente, poi.

Ho letto qualche giornale. Mi pare di capire che a Genova ci sia un po' di casino. Ma non ho capito se bisogna stare con la Vincenzi o con la Pinotti. Che mi sono simpatiche tutte e due. Anche se la seconda mi voleva annettere alla Liguria. Con tutta Novi, dopo la radiosa gaffe di Edita Pucinskaite a Bolzaneto: "Per me la Liguria è una seconda casa e torno sempre volentieri al vostro bellissimo Museo dei Campionissimi". Gelo in sala. Io gongolavo. Tiè!

A parte gli scherzi, c'è un po' di casino. E quando in una città ci hai quasi vissuto per qualche anno, un minimo ti devi preoccupare.

Ho letto due assessori: Ranieri e soprattutto Farello. Uno che è giovane, ma bravo. Cioè, è bravo nonostante sia giovane. Un mezzo miracolo. E sorride pure, mentre fa l'Ass al traffico a Genova. Beato lui.

Credo di aver capito una cosa: di 'sti tempi amministrare i comuni son cazzi. Ma va? La campagna per le primarie genovesi parte da una critica alla giunta. Che ha fatto poco. E ha pure aumentato il biglietto dell'autobus. E qualcos'altro. Gli assessori spiegano che hanno fatto questo e quello. E che son tempi difficili. E che i soldi non ci sono. "E noi siamo lì a discutere se cambiare un sindaco perché ci sono le buche nelle strade".  Che non si riempiono con le idee, ma coi soldi. Che mancano.

Gli assessori chiedono di essere giudicati per quello che hanno fatto. Il Partito, sembra di capire, è un po' distante. Forse è debole. Ma la giunta, che governa, non ha interesse ad un Partito debole. 
Mi sembra che Farello abbia ragione. Ecco.

In ogni caso, un bel casino. Non vorrei proprio essere al loro posto.

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