martedì 19 luglio 2011

Un viaggio, una storia d'amore

Matteo Renzi parla dei suoi dipendenti, che fanno la coda un quarto d’ora prima di timbrare l’uscita. Col cappotto in mano. A parte che persino i dipendenti comunali non girano col cappotto a luglio e che ne ha dette altre, di più intelligenti, nella sua intervista. A parte questo, la risposta del sindacato - “smetta di giocare e cresca” - vale da sola un applauso per lui, che a quasi quarant’anni riesce ancora a farsi dare del bambino. E un loru loru per il sindacalista.

Qui c’è un vento dell’accidenti e non sembra proprio di essere in estate. E se i segni valgono qualcosa, il vento ha cominciato a soffiare – e mica smette – da quando mi hanno suggerito, se proprio lo sento così forte, di prendere una barca a vela e di andare a cercarlo. Che poi la barca a vela me la posso proprio permettere.

E insomma, proprio perché il vento non soffia, la pagina facebook contro la casta parlamentare ha superato oggi le 300.000 adesioni. Come dire che son tutte fantasie. Mie di sicuro. Forse anche dei due amici avvocati da 400 euro al mese, che se ne vanno a Londra a studiare l’inglese. E serve sempre. Dei miei amici assessori-professionisti, che da questo mese si pagano i contributi di tasca loro sui loro bei 1.000 euro netti. Così tagliamo i costi della politica.

Vabbé, sarà il vento o l’estate che non arriva. Sarà che todo cambia o che non cambia un bel niente. Sarà quello che volete, ma io provo a raccontarvi una storia.

Un viaggio, una storia d’amore. Un pezzo di vita, mentre la patria soffre. E io voglio, nonostante tutto, cercare la felicità. Liberi di andare. Si parte.

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in viaggio con Manubrio