venerdì 9 agosto 2013

Niente da capire

Io le conosco quelle riunioni lì. Conosco quelle serate o pomeriggi, convocati nei momenti più improbabili con quel senso di - definitiva, dunque irrinunciabile - urgenza. Riunioni a inizio agosto o all'antivigilia di Natale. Riunioni la sera di pasquetta o qualche domenica mattina di primavera. Riunioni la sera della finale dei mondiali, per dire.
Ci sono cose fondamentali da decidere e non si può proprio rimandare, che anzi abbiamo già rimandato fin troppo.
Lo so come finiscono quelle riunioni, dove la gente perbene corre visto che è importante. Ma intanto si dice che la prossima volta, col cavolo che darà la disponibilità per stare in quel direttivo, in quel coordinamento, in quella assemblea. Che la gente normale, anche quando si iscrive a un partito, continua ad avere altro da fare. E a riposare in agosto, la domenica, a guardare le partite. 
Le conosco quelle riunioni, che ne fai due e ti ritrovi soltanto con quelli che di politica ci vivono. E pensi che, forse, lo fanno apposta.
Conosco quelle riunioni dove la relazione non dice niente. E su quel niente parte il dibattito. E tutti parlano, perché l'argomento è importante e vuoi mica non intervenire. E tutti parlano, ma nessuno dice niente. Soprattutto, nessuno dice qualcosa sul motivo della riunione: resta lì a mezz'aria, che tutti lo sanno ma nessuno dice niente. Avrebbero voglia di dire qualcosa "i nuovi", magari alzarsi e gridare "di cosa cazzo state parlando? Ma la finite?" Ma quelli, che non sono scemi, se ne sono già andati da un pezzo: a godersi l'agosto o la domenica. O a guardare la partita.
Questo meccanismo - altro che apparato, regole o centralismo democratico... - tiene in vita gruppi dirigenti dei quali un qualunque partito normale - figuriamoci un partito "democratico" per ontologica apertura al coinvolgimento diretto dei suoi elettori nelle decisioni... - si sarebbe già liberato da un pezzo.
Sono quelle riunioni, fatte di linguaggi per iniziati, sottintesi, ammiccamenti e battute, ad allontanare la gente normale dalla politica. Dalla nostra politica e dal nostro partito.
La gente normale che non capisce, né mai capirà come si possa giocare questa stupida partita a fottere l'unico che può farci vincere. 
La gente normale che non capisce, né mai capirà come si possa convocare una riunione l'8 agosto per decidere la data di un congresso e poi non deciderla.
La gente normale che non capisce e non capirà mai. Semplicemente, perché non c'è niente da capire.

1 commento:

  1. Sembra di risentire mio padre venti e passa anni fa quando tornava dalle riunioni del partito...non è cambiato nulla...che tristezza, ma non posso che sottoscrivere quello che scrivi!

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