sabato 24 agosto 2013

Amore mio, non sono scemi

Oggi si discuteva di questa idea bersaniana di andare alle elezioni candidando premier Letta senza primarie. E qualcuno mi ha chiesto: "Ma sono scemi?"
Una sintesi efficace. Purtroppo, amore mio, non sono scemi. Lo fossero, potresti sperare di farglielo capire. Magari con più impegno, spiegandolo tante volte. Solo che non sono scemi: hanno capito benissimo.
Hanno perfettamente compreso che l'unico modo per mantenere la loro presa sul partito, il loro pezzo, piccolo o grande, di potere, il loro ruolo e le loro soddisfazioni è conservare le cose esattamente come sono.
Quindi non deve cambiare nulla: né la guida del Pd, né il candidato premier, né,  soprattutto,  la legge elettorale.
Non fare le primarie per scegliere il candidato premier è l'unico modo sicuro per garantire questo prezioso (per loro, ovvio) stallo. Creare le condizioni per rendere "impossibile" fare le primarie per la scelta del premier (almeno per i tempi cui sono abituati loro), attraverso una fulminea precipitazione degli eventi verso nuove elezioni è l'arma segreta di un apparato tanto più disperato quanto più pericoloso per il futuro del Pd.
Ovviamente, se questa mostruosa linea politica dovesse prevalere, si preparerebbe una nuova drammatica sconfitta. Andremmo verso una vittoria del centro-destra, con Berlusconi che risolve i suoi problemi diventando Presidente della Repubblica. Oppure, che è anche peggio, verso una vittoria di Grillo e Casaleggio.
Questa coazione a ripetere gli stessi tragici errori, portando agli stessi tragici risultati potrebbe essere analizzata come sintomo di un disturbo della personalità. Ma anche sotto l'ombrellone, baloccarsi con la psicoanalisi da un tanto al chilo non serve a molto. Non sono scemi, i bersaniani che vogliono candidare Letta senza primarie. Al contrario, sanno benissimo quello che fanno. Sono - semplicemente e tragicamente - disposti a tutto per non perdere il loro posto al sole, il loro seggio, il loro stipendio.
Anche a far fuori l'unico candidato che ci farebbe vincere: Matteo Renzi. Perfino a veder vincere Berlusconi e a vederlo assurgere, da delinquente, a padre della della Patria.
Tutto, purché il Pd resti nelle loro disastrose mani. Tutto purché ci sia un posto in Parlamento per loro, per i più fedeli.
Anche perché, se  non c'è tempo per organizzare le primarie per il premier, vuoi che questo tempo ci sia per farle - magari vere e aperte - per i parlamentari? E allora che Dio benedica il porcellum e Letta, la corsa alle urne e il giaguaro non smacchiato. 
No, non sono scemi. Sono scemi quelli che ancora gli vanno dietro.

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