domenica 4 settembre 2011

Ragazzo di Campagna

Mi stupisco a vedere gente che ti lava la macchina nel parcheggio, mentre fai spesa. E pizzerie, con specialità paella, gestite da cinesi. Altro che barberie e negozietti. Com'è grande la città... Un po' mi sento Pozzetto nel Ragazzo di Campagna. E speriamo che chi dico io non mi chiuda mai su qualche terrazzo, che intanto le piante non so curarle. E che poi piove.

Tornato al paese, sono andato a dare un'occhiata alla festa democratica provinciale. Piccola, ma sempre bella e ci si mangia bene. Guardate che non è poco. Io li conosco da qualche tempo quelli che ci lavorano. Se c'è ancora qualcosa di "diverso" in questo Pd, sono proprio i militanti. Certo, è una forza che può servire anche alla conservazione, specie se ti impegni molto a usarla per quello. Ma è gente che vive nel mondo. E mi paiono un po' spaesati, come lo sono io.

E ti chiedono perché il Partito fa tante storie per lo sciopero della Cgil. E perché tutti parlano - solo - di province e comuni. E perché questa legge elettorale che fa schifo non proviamo a cambiarla col referendum.

E in fin dei conti, nessuno te lo dice, ma molti si domandano se non siamo anche noi uguali agli altri. Mi ricordo che ero un ragazzino e partecipavo a una riunione alle Frattocchie il giorno che venne arrestato Primo Greganti. C'era un po' di sconcerto. Il giorno dopo, Achille Occhetto ci spiegò, balbettando un poco, che noi eravamo diversi. Ebbe ragione. Sarà cambiato qualcosa, da allora? Vedremo.

Comunque, mi dicono che l'altra sera in molti firmavano per il referendum anti-porcellum. Non per la class action contro i giornalisti che parlano male del Pd. Ecco, due modi diversi per affrontare lo stesso problema. Quello di un partito che molti vorrebbero "diverso" per le proposte che fa. E per un modo credibile di proporsi come alternativa.

Cambiare la legge elettorale, abolire ogni privilegio di casta, semplificare davvero la macchina pubblica. Proporre quello che gli altri agitano per propaganda. E farlo portandosi dietro la forza di questo grande Partito. È così difficile farlo? È cedere all'antipolitica?

Facciamo che è doloroso, un cambiamento che tocca interessi consolidati. Ma per favore, non spacciamo la conservazione dell'esistente per difesa della democrazia. I partiti, che sono fondamentali per la democrazia, si difendono cambiandoli, quando serve. Soprattutto quando non ci sono alternative, se non quella di chiudersi nel proprio fortino sperando che la bufera passi.

Francamente, temo che senza questo, il resto siano stupidaggini.

P.S.: ci sono tornato ieri alla festa. Un metalmeccanico aveva bisogno di una mano. Ho fatto i caffè, ma non è una notizia, per due ragioni. La prima è che lo faccio da 23 anni. La seconda è che altri lo fanno da più tempo, ma solo perché sono nati prima. Però non è questo il problema. E nemmeno la soluzione.

1 commento:

  1. Torno a ripetere che inutile che i militanti se la raccontino tra loro, se il problema è che "in alto" non vengono recepite le spinte, questo implica che al prossimo discorso di veltroni o chi per lui la base deve presentarsi in massa e cacciarlo. altrimenti continueranno a far finta di non capire.

    Stefano

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