lunedì 19 settembre 2011

Il Governo Ataturk

Ieri ho letto le opinioni di un “giovane turco”. Uno di quelli che stanno nella segreteria nazionale del Pd e che da un anno sostengono di fare la rivoluzione. Da quello che dicono e non dicono, sembra vogliano farla contro Walter Veltroni. Che non è proprio l’Impero Ottomano. Ma si sa, in fondo anche quello era bollito da un pezzo quando i seguaci di Kemal lo tirarono giù, per poi prendersela con gli Armeni.
La fondamentale intervista mi è arrivata via mail. Ufficialmente, dal Pd di zona di Novi Ligure. Tra le molte imprescindibili prese di posizione delle ultime settimane, questa deve avere qualcosa di speciale per essere stata scelta e diffusa con tanta ufficialità. D’altronde, parla un membro della segreteria nazionale e titola sul “Governo Bersani”.
Sul piano economico il ragionamento è lo stesso da tempo: basta cedimenti al pensiero unico liberista. Torniamo a fare la sinistra, che a fare i moderati ci penseranno altri. Sembrano Mussi, ma stavolta c’è qualcosa di più. E sta proprio nell’evocazione del futuro “Governo Bersani”.
Se mai ce ne sarà uno, ovvero se vinceremo le elezioni quando ci saranno, essendoci alleati con l’Udc, che avrà accettato la premiership proprio del segretario Pd, ma non con l’Idv, che nel frattempo sarà sparita dalla scena politica. Ecco, se succederanno tutte queste cose altamente probabili, il “Governo Bersani” dovrà avere dei nuovi ministri. Non quelli compromessi con le politiche neoliberiste degli scorsi anni.
Qui i casi sono due e non saprei dire quale sia più inquietante.
Può essere che stiano mettendo le mani avanti. Forse qualcuno pensa davvero di tornare a Palazzo Chigi e rimettere in pista i ministri dell’ultimo Governo Prodi? C’è poco da ridere: i “giovani turchi” stanno a Roma e sono bene informati. Se parlano, un motivo ci sarà.
Oppure, può darsi che si stiano candidando. E ce ne sono tutti gli indizi, compreso il tono di sufficienza che riservano a gente come Matteo Renzi: Caro Bersani, noi siamo come i nostri padri nobili, quelli che si “iscrissero giovanissimi alla direzione nazionale del Pci”. Non rottamiamo nessuno. E se ci porti al governo, noi non faremo casino.
Si potrebbe argomentare ancora a lungo, su quanto l’Italia abbia bisogno di un programma economico da old style socialdemocrats. E su quanto profumi di “Gioiosa macchina da guerra” questa idea che, tolto di mezzo Berlusconi, la strada sarà spianata per il “Governo Bersani”.  Ma mi pare ce ne sia abbastanza.

1 commento:

  1. Ben detto, però vogliamo i nomi (non tutti hanno accesso alle mail del Pd)

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