mercoledì 8 maggio 2013

Via il Porcellum, subito!

Quando ho votato per la prima volta era il 1994. Votai per un anziano professore socialista - Giuseppe Maspoli - nel collegio Novi Ligure - Tortona per la Camera. E votai il Pds sulla scheda per la "quota proporzionale". Le cose non andarono come speravo, ma potei almeno dire, per i due anni che durò quella legislatura, che il candidato di Forza Italia - l'imprenditore Gian Piero Broglia - non lo avevo votato. E non era nemmeno dei peggiori.
La sera delle elezioni, tutti sapevano che aveva vinto Berlusconi. Io non ne fui contento, ma sapevo chi avrebbe governato. Non lo avevo scelto, ma altri - democraticamente, la maggioranza - lo avevano scelto. Mi rifeci qualche anno dopo, quando L'Ulivo vinse le elezioni. E la sera stessa tutti seppero che Romano Prodi sarebbe stato il nuovo Presidente del Consiglio.
In questi anni molti hanno provato a spiegarmi i difetti insanabili di quella legge elettorale, a partire dal fatto che non impedì i ribaltoni. Io pensavo piuttosto che il problema principale fosse il permanere di una "quota proporzionale" che, per la Camera, era assegnata su liste di partito bloccate. Arrivammo, per via referendaria, a un pelo dalla sua abolizione.
Poi tutto cambiò. Con una delle più clamorose sconfessioni della volontà popolare che in quel referendum si era comunque espressa, la quota proporzionale con lista bloccata fu estesa al 100% dei parlamentari da eleggere. Quella legge fa schifo, allontana i cittadini dalla politica, toglie loro la possibilità di scegliere il Governo e i parlamentari. In poche parole: questa legge elettorale è immensamente, vergognosamente, insanabilmente peggiore di quella precedente.
Per questa ragione, chi voglia davvero cambiare qualcosa nella politica e nel suo rapporto con i cittadini, dovrebbe fare una cosa subito, qui e ora: abolire la vigente legge elettorale e ripristinare quella precedente.
Poi si potrà discutere di riforme istituzionali, di un nuovo assetto dello Stato e dei poteri, di nuove forme di Governo. Tutte cose necessarie e urgenti, sulle quali si misureranno le capacità e le intenzioni di cambiamento di questo Parlamento.
Ma per cancellare questa legge elettorale bastano venti giorni, non servono maggioranze qualificate né doppie letture. Si può fare subito, si deve fare subito. Per dimostrare che, sulle riforme, il Parlamento fa sul serio. E per garantire all'Italia che, qualunque cosa succeda, non voteremo mai più con questo schifo di legge elettorale.
Su questa proposta, l'Associazione Adesso!Milano ha lanciato una petizione. Comunque la pensiate su tutto il resto, se siete d'accordo sulla necessità di togliere di mezzo la "legge porcata", vi invito a firmarla a questo indirizzo:

https://www.change.org/it/petizioni/parlamento-italiano-via-il-porcellum-subito-2

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