mercoledì 3 agosto 2011

Propensione alla liquidità

Quando andavo all'università, qualche professore molto ottimista profetizzava la scomparsa del denaro contante. Con l'Euro e tutta quella monetaglia di metallo, carte di credito e bancomat avrebbero sostituito quasi del tutto il contante.


La profezia non si è avverata. Hai voglia a spiegare che la moneta elettronica è così funzionale e tanto più sicura delle banconote. Che possono sempre rapinarti. Gli Italiani mantengono un'elevata propensione alla liquidità. Così la chiamano. Come mia nonna, che metteva in fila sul tavolo le banconote da 50 e da 100mila lire quando tornava dalla posta con la pensione in borsetta. Non l'hanno mai scippata. Ed è una specie di miracolo, pace all'anima sua.

Certo ci vorrebbe qualcuno a dare il buon esempio. Chi ha studiato queste robe all'università, ad esempio. O chi fa politica. E viaggia molto. Ecco, ad esempio io conosco qualche persona che viaggia parecchio per lavoro. Anche all'estero. E usa quasi solo la carta di credito. Che è pratica dappertutto. Ma che fa la differenza se vai dove non circola l'Euro.

Ma tra i politici, la propensione alla liquidità sembra ancora molto elevata. Anche se viaggiano molto. Anzi, proprio se viaggiano molto. Per questo non stupisce che in casa di Penati siano stati trovati 11.000 euro in contanti. Che sarà anche innocente. Ma diciamolo, non è dei più moderni. E speriamo che, almeno lui, la posta elettronica la sappia usare.

A proposito di viaggi, per non invidiare troppo la gemella dispersa tra Death Valley e Las Vegas, ieri ho scovato un angolo di America in zona Milano est.

Un chili da manuale, tra un capannone e l'altro. Con tanto di camerieri vestiti da agenti della CIA. Con camicia bianca a maniche corte, cravatta nera e auricolare. Insomma, robe che un ragazzo di campagna lo impressionano. Specie se il cameriere è convinto sul serio di lavorare nell'intelligence.


Intanto Stefano e la sua compagna sono arrivati in Toscana. Sempre alla faccia dei ministeri di Monza e Brianza. Che non è nemmeno un brutto posto. La Brianza, dico.



E alla fine torno a Novi e scopro che l'amico Asborno è arrabbiato. Perché ho detto che mi occuperò di sport finché non avremo un campo in sintetico. E l'ho detto un mese fa, ma il campo ancora non c'è. Vatti a fidare dei politici! E prova tu a spiegargli che il campo intanto, da Ass al Bil, l'ho finanziato. Coi soldi veri. Mica quelli del Monopoli che girano di 'sti tempi.


Ma di questo, avremo modo di parlare. Presto.

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